Itinerario d’autunno nel Cilento tra boschi e montagne

Scopri il Cilento in autunno con un itinerario tra Moio, Campora, Felitto e Piaggine, tra castagneti, gole e panorami mozzafiato.

Foliage d’autunno nel Cilento tra boschi e montagne

L’autunno nel Cilento è la stagione che svela il volto più autentico di questo territorio. I boschi si accendono di rosso e oro, le colline profumano di castagne e legna bruciata, e i borghi si riscoprono silenziosi e ospitali. È il momento ideale per un viaggio lento tra natura e tradizione, seguendo un itinerario che tocca alcuni dei luoghi più suggestivi del Parco Nazionale del Cilento.

Da Moio della Civitella al Bosco di Campora

Il bosco di Moio della Civitella

Il percorso comincia da Moio della Civitella, un borgo autentico e silenzioso che sorge tra uliveti e castagneti, alle pendici del Monte Civitella. Le sue case in pietra e le stradine lastricate raccontano la storia dell’antico Cilento rurale. In autunno, l’aria si riempie del profumo di legna e di castagne, mentre la luce calda del tramonto accende le colline che circondano il paese. Dalla parte alta del borgo, il panorama si apre fino a Vallo della Lucania e alle valli che anticipano il cuore del Parco Nazionale del Cilento.

Moio è anche una tappa interessante per chi ama il turismo enogastronomico. Qui sorge la Tenuta Vignanova, una giovane azienda che ha recuperato antichi vigneti locali per produrre vini di qualità e olio extravergine d’oliva secondo metodi naturali. Poco più avanti si incontra Campora, un borgo immerso tra i boschi di Monagna, Mangini e Tempa Piana, dove faggi e castagni secolari regalano colori e profumi intensi. È un luogo ideale per chi ama il foliage cilentano e i ritmi lenti della natura.

I boschi che circondano Campora sono ricchi di funghiporcini, ovuli, gallinacci — e attraversati da sentieri panoramici come quello che porta alla Fonte di Nisio o alla Grave di Vesalo. Camminando tra gli alberi si percepisce il profumo del muschio e il silenzio rotto solo dal fruscio delle foglie e dal canto del gufo.

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Felitto e le Gole del Calore

Le Gole del Calore a Felitto

Scendendo lungo la valle del Calore si raggiunge Felitto, un borgo immerso nella natura del Parco Nazionale del Cilento. Le celebri Gole del Calore offrono uno spettacolo unico, con le acque limpide che scorrono tra rocce bianche, boschi color rame e antichi ponti di pietra. In autunno il paesaggio fluviale si trasforma in un mosaico di luci e riflessi, perfetto per escursioni lente. Passeggiare qui significa immergersi nel silenzio più autentico del Cilento, dove la natura detta ancora il ritmo del tempo.

Felitto è anche la patria del celebre Fusillo Felittese, pasta artigianale cavata a mano, protagonista della storica Sagra del Fusillo e della rassegna Sapori d’Autunno che si tiene ogni ottobre. Durante questi giorni il borgo si anima di musica popolare, stand gastronomici e degustazioni di vino, olio nuovo e piatti della tradizione — dai fusilli al sugo di castrato ai funghi porcini dei boschi vicini.

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Laurino, il borgo di pietra affacciato sulla Valle del Calore

Il ponte medioevale di Laurino in autunno

Proseguendo verso l’interno, la strada sale tra vallate e tornanti fino a svelare Laurino, uno dei borghi più suggestivi dell’entroterra cilentano. Arroccato su uno sperone roccioso a oltre 500 metri di altitudine, domina l’alta Valle del fiume Calore e regala scorci spettacolari, soprattutto in autunno, quando i boschi che lo circondano si tingono di rosso, giallo e oro.

Il centro storico, perfettamente conservato, è un labirinto di vicoli medievali e case in pietra che salgono fino ai ruderi del Castello dei Carafa e al Palazzo Ducale, antica residenza nobiliare che conserva ancora portali e stemmi del XVI secolo. Da qui si ammira un panorama unico sulla valle, con il fiume Calore che serpeggia tra boschi e pareti rocciose.

Uno dei luoghi più affascinanti di Laurino è la chiesetta di Sant’Elena, raggiungibile a piedi lungo un sentiero che scende dal paese verso il fiume. La tradizione racconta che qui visse in eremitaggio la santa, patrona del borgo. Il percorso attraversa un antico ponte in pietra a schiena d’asino, tra i più belli del Cilento, e conduce in un’area di grande fascino naturalistico, dove il silenzio è interrotto solo dal rumore dell’acqua.

Laurino è anche una meta amata dagli escursionisti: da qui partono sentieri che raggiungono la Grava di Vesalo, spettacolare dolina carsica che si apre tra le montagne, e itinerari lungo le rive del Calore, ideali per passeggiate autunnali tra castagni, querce e faggi. La vista sulla valle, con i colori caldi della stagione e la nebbia che sale al mattino, regala un paesaggio di rara bellezza.

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Piaggine e il Monte Cervati: dove l’autunno tocca il cielo

Piaggine

L’itinerario prosegue fino a Piaggine, incastonato ai piedi del Monte Cervati, la montagna più alta della Campania (1.898 m). Qui la natura diventa protagonista: faggete dorate, torrenti cristallini e sentieri che si arrampicano verso la vetta. I percorsi escursionistici conducono al Rifugio Cervati o alla Grotta della Madonna della Neve, luoghi ideali per chi ama camminare immerso nel silenzio e nella luce dorata dell’autunno.

Nei ristoranti e agriturismi di Piaggine si possono gustare zuppe di legumi, formaggi di montagna e dolci alle castagne, accompagnati da vini rossi corposi. Una tappa che unisce natura, gusto e autenticità.

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Il Monte Gelbison in autunno

Chi desidera proseguire l’esperienza può scegliere tra due altre montagne iconiche del Cilento: il Monte Gelbison e i Monti Alburni.

Il Monte Gelbison (1.705 m), o “Monte Sacro”, è raggiungibile da Novi Velia attraverso il Sentiero dei Pellegrini. Lungo il percorso si attraversano boschi di faggi e querce fino al Santuario della Madonna del Monte Sacro, da cui si gode una vista spettacolare sul mare e sulla valle sottostante.

I Monti Alburni, invece, sono noti come le “Dolomiti del Sud”. Dai borghi di Ottati e Petina partono sentieri che attraversano faggete luminose e radure panoramiche fino al Monte Panormo (1.742 m). In autunno, la luce calda e i colori del foliage rendono l’esperienza ancora più suggestiva.

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Consigli per l’escursione

  • Quando andare: da metà ottobre a inizio novembre, quando il foliage è al massimo splendore.
  • Equipaggiamento: scarpe da trekking, abbigliamento a strati e giacca impermeabile. Le temperature in quota possono calare rapidamente.
  • Monte Gelbison: il sentiero da Novi Velia (dislivello 900 m, circa 3 ore) offre panorami eccezionali.
  • Monti Alburni: percorsi da Campo Farina o Ottati, perfetti per escursionisti esperti.
  • Dove dormire: agriturismi e B&B tra Laurino, Felitto e Piaggine offrono accoglienza familiare e cucina tipica.

Tra castagneti, fiumi e montagne, l’autunno nel Cilento è un’esperienza di colori, profumi e silenzi. Ogni borgo racconta una storia, ogni sentiero un’emozione. È il momento ideale per scoprire la parte più autentica e poetica di questa terra.

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Questo articolo è stato scritto dalla redazione di NelCilento.com.
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