Il fagiolo regina di Gorga: un patrimonio agricolo del Cilento

Un'eccellenza gastronomica del Cilento, valorizzata e protetta dal Presidio Slow Food.

Oggi vi portiamo alla scoperta di un piccolo tesoro nascosto: il fagiolo regina di Gorga. Un'antica varietà di fagiolo bianco rampicante originario dell'omonima località nel Comune di Stio, rinomato per le sue eccellenti proprietà nutrizionali, tra cui un elevato contenuto di polifenoli e notevoli capacità antiossidanti. Riconosciuto dal CREA per le sue caratteristiche uniche, il fagiolo regina di Gorga, insieme ai fagioli di Controne e di Casalbuono, costituisce un prezioso presidio Slow Food del Cilento, simbolo dell'impegno nella salvaguardia della biodiversità e della tradizione culinaria del territorio.

La leggenda reale del fagiolo regina di Gorga: omaggio a Maria Carolina d'Asburgo

Secondo una leggenda, il nome "Fagiolo Regina di Gorga" è legato a Maria Carolina d'Asburgo, Regina di Napoli, che era particolarmente appassionata di questo tipo di fagiolo. Si dice che ne fosse talmente entusiasta da essere considerata una vera e propria estimatrice di questa varietà. Dunque, il nome "Regina" nel "Fagiolo Regina di Gorga" sarebbe un omaggio alla sua passione per questi fagioli, segno dell'alta considerazione e del prestigio di cui godeva questa varietà agli occhi della nobiltà dell'epoca.

Da tradizione dimenticata a presidio slow food

Fino a poco tempo fa, la coltivazione di questa varietà di fagiolo era un'attività quasi dimenticata, praticata solamente dalle persone anziane del piccolo paese di Gorga che oggi conta poco più di 100 abitanti. Il lavoro impegnativo necessario per coltivare e curare questi fagioli non riceveva il giusto riconoscimento. Tuttavia, di recente, alcuni residenti locali hanno rivitalizzato la produzione di questo fagiolo, catturando l'attenzione del CREA, il consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura. Grazie agli studi approfonditi, il fagiolo regina di Gorga è stato riconosciuto come un Presidio Slow Food. L'iniziativa è stata lanciata per rivitalizzare e aumentare la notorietà di questo legume, enfatizzando la sua coltivazione e diffondendone la conoscenza. Il progetto poggia su fondamenti solidi: i produttori della zona sono direttamente coinvolti nella selezione e riproduzione delle sementi, evitando l'uso di serre, colture fuori suolo e prodotti chimici artificiali. Grazie a questo approccio, la coltivazione del fagiolo regina avviene nel pieno rispetto dell'ambiente e delle tradizioni storiche del luogo.

Cucinare con il fagiolo regina di Gorga: ricette e consigli per rsaltarne il sapore

È un fagiolo davvero unico: ha una buccia sottilissima, è cremoso e si digerisce senza problemi. Per gustarlo al meglio, viene consigliato di lasciarlo in ammollo in acqua tiepida per un po' e poi cucinarlo piano piano, aggiungendo un po' d'acqua calda quando serve, così rimane bello intero. Se desideri provare il suo gusto delicato, puoi andare sul classico con una buona pasta e fagioli o una fresca insalatina, condita semplicemente con un filo d'olio extravergine e un pizzico di prezzemolo. Ah, e poi c'è il "Ciccimmaretati". È una zuppa tradizionale che unisce ben sette tipi di legumi e cereali. La preparano durante la sagra dei piatti poveri cilentani ad agosto a Stio, che prende il nome proprio dalla zuppa. Che dire, è tutto un mondo di sapori da scoprire.

Le aziende produttrici del fagiolo di Gorga

Le aziende agricole La Perzana di Andrea De Leo e Sarah Natoli, quella di Federica Infante, situate entrambe a Stio, e l'azienda di Alfonso Morra a Magliano Vetere, sono state segnalate dalla Fondazione Slow Food come produttori del fagiolo regina di Gorga, riconoscendo il loro impegno nella coltivazione e promozione di questa pregiata varietà locale.

Hai mai provato il fagiolo regina di Gorga?

Se cerchi online, troverai questa delizia tipica italiana venduta a circa 5 euro per una confezione da 300 grammi. Il prezzo rispecchia non solo la sua eccellente qualità e rarità, ma anche l'impegno nella coltivazione tradizionale e sostenibile. Comprando il fagiolo regina di Gorga, porti in tavola un assaggio autentico del gusto italiano e, allo stesso tempo, supporti quelle piccole aziende agricole che lavorano duramente per preservare le nostre tradizioni e la biodiversità del nostro paese.

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