Alla scoperta delle Montagne del Cilento: mete imperdibili per appassionati di natura e trekking

Dalle sacre vette del Monte Gelbison alle imponenti cime del Cervati, scopri l'antico Monte Stella, avventurati tra le grotte degli Alburni e respira la storia sul Monte Bulgheria.

Panoramica del Monte Gelbison in autunnoLe montagne del Cilento sono un vero e proprio tesoro naturale e culturale. Questi luoghi, ricchi di storia, ospitano antichi nomi che rispecchiano un passato ricco di eventi. Attraversando queste montagne, non è raro imbattersi in testimonianze di un fervente passato religioso: santuari mariani, croci solitarie e piccole cappelle campestri si rivelano ai viandanti, raccontando di una fede antica che ancora oggi permea la vita quotidiana delle comunità locali. Le cime del Monte Cervati e del Monte Gelbison, in particolare, regalano viste incantevoli sia verso il mare che sull'entroterra. I sentieri che si snodano attraverso le foreste offrono occasioni uniche per immergersi nella natura e scoprire la ricca biodiversità di flora e fauna che caratterizza il territorio. Per l'appassionato di storia, per il ricercatore spirituale, per l'amante della natura e per l'escursionista avventuroso, il Cilento offre una miriade di percorsi e di storie da esplorare, in un viaggio che è insieme fisico, emotivo e spirituale.

Il Monte Cervati: la vetta più alta della Campania

Il Cervati visto da LaurinoIl Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ha la sua vetta più alta nel Monte Cervati, che è anche la montagna più alta della Campania con i suoi 1898 metri. Questo maestoso monte si trova nei comuni di Sanza, Piaggine e Monte San Giacomo. L'azione erosiva dell'acqua riveste un ruolo fondamentale nella configurazione del paesaggio, dando origine a una serie di fiumi di notevole importanza. Uno di questi è il fiume Bussento, le cui sorgenti si trovano sul Monte Cervati. In una località chiamata Festole, ha origine, invece, il fiume Calore lucano che sfocia nei pressi di Altavilla Silentina, dopo aver ricevuto le acque provenienti dalle grotte di Castelcivita e dai vari torrenti che attraversa nel suo corso. La devozione per la Madonna della Neve, a cui è dedicata una cappella ricavata in una grotta naturale sulla cima del monte, attira ogni anno migliaia di fedeli e pellegrini, in particolare, il 5 agosto, quando la statua della Madonna viene portata in processione tra i due comuni di Sanza e Piaggine. Questa celebrazione non è solo un momento di fede, ma anche di condivisione culturale e di festeggiamenti che rafforzano il senso di comunità. Per gli entusiasti delle camminate in montagna, il Monte Cervati propone itinerari adatti a ogni grado di esperienza, inclusi l'Alta Via del Cervati e l'Antico Sentiero della Madonna della Neve. L'escursione permette di tuffarsi nell'ambiente puro e selvaggio del parco, dove si ha l'opportunità di avvistare una diversificata fauna, inclusi uccelli rapaci e mammiferi quali il felino selvatico e il lupo.

Pellegrinaggi e panorami: il Monte Gelbison e il santuario di Novi Velia

Un sentiero del Monte Gelbison in primaveraConosciuto anche come Monte Sacro, il Monte Gelbison è sede del Santuario della Madonna di Novi Velia, un luogo che sin dal XIV secolo è un fulcro di spiritualità e meta di pellegrinaggio per i credenti locali. Questo luogo sacro è accessibile ai fedeli dal tardo maggio fino a ottobre. L'accesso al sito è permesso ai devoti ogni anno, dal periodo di fine di maggio sino alla conclusione del mese di ottobre. Coloro che desiderano visitare il santuario possono seguire gli antichi sentieri battuti dai pellegrini nel corso dei secoli, immergendosi in un'atmosfera di riflessione spirituale. In alternativa, le moderne strade che partono da Vallo della Lucania o da Rofrano consentono un viaggio più comodo e rapido verso la vetta. Il percorso automobilistico si arresta presso la Croce di Rofrano, segno distintivo e storico dove la tradizione prescrive di compiere tre giri attorno ad essa, un gesto simbolico ricco di significato. Da qui in poi, il percorso continua solo a piedi, lungo una scalinata che si snoda verso l'alto, fino a condurre i fedeli al al santuario. Lungo il tragitto, non mancano occasioni per apprezzare panorami straordinari: da specifici belvedere si può godere della vista di Velia, nonché dello scenografico Capo Palinuro.

Trekking e tradizioni sul Monte Stella

Il borgo di Casal Velino con alle spalle il Monte StellaCircondato da antichi borghi ricchi di storia, quali Stella Cilento, Sessa Cilento, Omignano, San Mauro Cilento, Pollica, Perdifumo, Castellabate, Montecorice, Lustra e Rutino, il Monte Stella si erge maestosa nel Cilento, raggiungendo un'altitudine di 1131 metri. Questi centri abitati, situati a varie altitudini sui rilievi circostanti, conservano ognuno le proprie tradizioni secolari e contribuiscono a creare un tessuto culturale unico nel paesaggio cilentano. In cima al monte si trova il Santuario della Madonna della Stella, un luogo di culto importante per la popolazione locale. A circa 1030 metri di altezza, invece, sul versante nord-ovest del monte, si trova un megalite di grandi dimensioni, chiamato "Preta ru Mulacchio". Il megalite è stato modificato dall'uomo ed è diventato un raffinato "calendario di pietra" che indica con straordinaria precisione la data del solstizio d'inverno.Il Monte Stella è inoltre costellato da una rete di sentieri, che invitano gli appassionati di trekking a scoprire la sua natura incontaminata. Questi percorsi sono anche un viaggio attraverso la storia e la cultura millenaria del territorio, offrendo a chi li percorre la possibilità di tuffarsi in un'avventura che è al contempo fisica e mentale.

Esplorando le Dolomiti del Sud: biodiversità e sentieri dei Monti Alburni

Chiamati le Dolomiti del Sud per la loro bellezza naturale, i Monti Alburni sono caratterizzati da una ricca biodiversità e un reticolo di sentieri che si snodano attraverso paesaggi incantati, dai lussureggianti boschi di faggio e querce alle distese di oliveti secolari, fino ai borghi storici. Questi ultimi sono custodi di una ricca eredità culturale che si manifesta nei castelli medievali, nelle chiese antiche arricchite e nelle piazze dove si possono gustare le prelibatezze locali, come il pregiato fagiolo bianco di Controne. In questa regione, il bestiame vaga in libertà nei pascoli, contribuendo alla produzione di formaggi locali con un gusto distintivo. Tra questi, si annoverano il caciovallo degli Alburni, realizzato esclusivamente con latte di mucca della razza Podolica, il burrino Podolico, e il caciocavallo Silano, ognuno dei quali porta con sé i sapori unici conferiti dalla qualità del latte e dall'ambiente naturale in cui gli animali si allevano. Un elemento di straordinario interesse naturalistico e turistico sono le Grotte di Castelcivita, un complesso carsico tra i più affascinanti d'Italia, che si estende per oltre 1200 metri. All'interno, un percorso turistico ben attrezzato conduce i visitatori in un viaggio suggestivo tra stalattiti e stalagmiti formatesi nel corso di migliaia di anni, con giochi di luce e ombre che creano un'atmosfera quasi magica

Il Monte Bulgheria: la montagna più a sud del Parco Nazionale del Cilento

Il Monte Bulgheria ripreso da RoccagloriosaIl Monte Bulgheria, situato nella parte più a sud del Parco Nazionale del Cilento, è una vetta di inestimabile fascino, sia per il panorama che offre sia per il suo valore storico e naturalistico. Sorge maestoso tra il fiume Mingardo e la Valle del Bussento, regalando a chi lo scala vedute mozzafiato che spaziano dal Golfo di Policastro fino al Cristo di Maratea, e nelle giornate più limpide permettono di scorgere persino le Isole Eolie e l'isola di Capri. La vegetazione che lo circonda è tipicamente mediterranea, con macchia e boschi che custodiscono tracce di un passato remoto, come i reperti archeologici che riportano al Paleolitico, testimoni di antiche civiltà. Le pendici del Bulgheria nascondono anche preziosi gioielli della spiritualità, come antichi monasteri e ritiri religiosi, che narrano di una storia di fede e di ritiro dal mondo. Le grotte disseminate sull'altopiano furono un tempo dimora dei monaci basiliani, i quali si dedicarono non solo alla preghiera ma anche allo studio e alla coltivazione di erbe come la lavanda, l'origano, la liquirizia e rare varietà di orchidee selvatiche. Scendendo lungo il fiume Mingardo verso Palinuro, si incontra una delle meraviglie naturali più affascinanti della zona: la Gola del Diavolo. È un canyon imponente, frutto dell'incessante lavoro erosivo del fiume Mingardo, che ha inciso profondamente la roccia, creando pareti ripide e spettacolari. Il percorso che attraversa la Gola del Diavolo è ben tracciato e accessibile, rendendolo un'attrazione non solo per gli escursionisti esperti ma anche per le famiglie con bambini.

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