I ceci di Cicerale: un legume dal sapore unico nel Cilento
Dalla raccolta al piatto, il percorso di un legume unico nel suo genere
Oggi vi invitiamo a salire con noi su una collina incantevole nel cuore del Cilento per scoprire un tesoro nascosto: il cece di Cicerale. Questo non è un semplice legume, ma un piccolo protagonista della gastronomia locale, unico per gusto e consistenza. In questo articolo, vi guideremo attraverso le particolarità che rendono il cece di Cicerale così speciale, dalla sua sorprendente dimensione e forma, al suo colore più intenso e al sapore ricco che lo distingue dagli altri ceci. Vi racconteremo anche delle tradizioni e della cultura che avvolgono questo legume, rendendolo un simbolo culinario del Cilento. Preparati a un viaggio appetitoso tra le colline di Cicerale, dove scoprirai tutti i segreti di questo piccolo, ma significativo, tesoro italiano.
Tradizioni e gusti antichi: alla scoperta del cece di Cicerale
Il cece di Cicerale affonda le sue radici nella storia del pittoresco borgo omonimo, situato nella splendida cornice della provincia di Salerno, immerso nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Questo legume, che fa parte della cultura e della storia del territorio sin dal lontano anno Mille, è più di un semplice ingrediente: è un testimone vivente delle tradizioni locali. Il nome del comune di Cicerale stesso parla della sua eredità: letteralmente significa "terra che nutre i ceci", svelando così il legame indissolubile tra il luogo e la sua coltura più preziosa.
La storia del cece di Cicerale e il sigillo di Slow Food
Nel cuore di Cicerale, i produttori locali, veri custodi di un sapere antico, hanno sapientemente mantenuto viva la tradizione della coltivazione del cece. Abbracciando metodi agricoli che rispettano la natura e l'ambiente, hanno scritto una storia di sostenibilità e di amore per la terra. Nel 2009, con la nascita dell'associazione "Ciceralit", questi produttori si sono uniti sotto un unico stendardo, creando un disciplinare che assicura l'alta qualità del Cece di Cicerale. Il loro impegno e la loro dedizione sono stati riconosciuti nel 2012, quando questo pregiato legume ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di Slow Food, un sigillo che conferma non solo il suo valore gastronomico, ma anche il profondo legame con la tradizione e l'identità del territorio cilentano. Il Cilento è casa di numerosi Presidi Slow Food, una vera e propria testimonianza dell'impegno della regione nella salvaguardia della biodiversità e delle tradizioni gastronomiche locali. È possibile consultare l'elenco completo dei presìdi visitando la seguente pagina web: i 14 presìdi Slow Food del Cilento.
I metodi di raccolta e lavorazione di questo legume così pregiato
Il momento della raccolta dei ceci di Cicerale è un evento che si svolge in piena estate, precisamente a luglio, quando i semi hanno raggiunto la piena maturità. Questo è il periodo in cui i campi si animano e i ceci vengono raccolti con cura. Dopo la raccolta, seguono giorni in cui i ceci vengono lasciati essiccare naturalmente sotto il sole cocente del Cilento. Anche se le tecnologie moderne vengono in aiuto, il processo di separazione dei semi dai baccelli è un'arte che richiede ancora una grande dedizione e un lavoro manuale attento e meticoloso.
Dalla terra alla tavola: il cece di Cicerale e le ricette che raccontano il Cilento
In cucina, il cece di Cicerale diventa il protagonista di un'ampia varietà di ricette, dimostrando la sua versatilità e ricchezza di sapori. Perfetto come ripieno cremoso per la pasta fatta in casa, si abbina splendidamente con il pesce e trova un posto d'onore anche nei dolci più elaborati. Tuttavia, è nella zuppa "ciccimaritati", un classico piatto cilentano a base di legumi e cereali, che il Cece di Cicerale rivela tutto il suo sapore. Questa zuppa, servita con un filo d'olio extra vergine di oliva, è l'essenza stessa della cucina povera e autentica del Cilento. Particolarmente significativa è la versione di questa zuppa preparata a Stio, un comune nel Cilento, dove i "Ciccimmaretati" vengono cucinati il primo di maggio. Questo piatto simbolizza l'utilizzo dei prodotti conservati in cantina dall'anno precedente e rappresenta un augurio per un raccolto futuro abbondante. La ricetta varia ogni anno in base agli ingredienti disponibili. Nella tipica versione di Stio, la zuppa include il cece di Cicerale e i fagioli della regina di Gorga, anch'essi Presidi Slow Food, arricchiti da borlotti, cicerchie, lenticchie, grano duro e granoturco. Questo piatto nutriente è stato per anni un pilastro della dieta delle famiglie del Cilento, offrendo non solo nutrimento ma anche un legame profondo con le tradizioni locali.
Dove acquistare e quanto costa il cece di Cicerale: i produttori del Cilento e i loro prezzi
Tra i produttori di Cece di Cicerale segnalati da Slow Food, spiccano diverse realtà che valorizzano questo prezioso legume, ciascuna con la propria unicità. Tra questi troviamo Gianfranco Coccoli e Corbella di Giovanna Voria, entrambi situati a Cicerale, così come San Felice di Anna Astone, anch'essa ubicata a Cicerale. Un altro importante produttore è Maida di Francesco Vastola, situato a Capaccio Paestum. Non possiamo dimenticare Tenuta Torrito di Amelia Granata. Questi produttori non solo coltivano questo legume con metodi tradizionali e sostenibili, ma contribuiscono anche a mantenere viva la cultura gastronomica della regione. Il prezzo per il cece di Cicerale si aggira indicativamente intorno ai 6,00 € per una confezione da 500 grammi (dicembre 2023), un investimento per assaporare un pezzo della tradizione culinaria del Cilento.