Gastronomia e biodiversità nel Cilento: guida ai Presìdi Slow Food

Prodotti tipici locali e tradizioni centenarie: un itinerario nel Cilento rurale e marino

I fusilli del Cilento preparati a manoIl Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni offre una varietà territoriale unica. Qui, antiche tradizioni artigianali, tecniche di pesca sostenibili e coltivazioni tradizionali convergono per creare autentici tesori gastronomici che condivideremo con voi. Qui, passato e presente si fondono, permettendoci di gustare prelibatezze preparate con passione e tramandate di generazione in generazione. Lungo la costa è possibile incontrare pescatori locali che praticano tecniche di pesca sostenibili. Attraversando paesaggi caratterizzati da coltivazioni tradizionali, scopriamo una terra in cui la dedizione all'agricoltura è evidente. Qui, si producono prodotti agricoli di alta qualità che portano avanti secolari tradizioni locali, certificati con marchi come DOC, DOP, IGP. Ma la vera eccellenza del Cilento è rappresentata dai 14 Presìdi Slow Food. Ogni presidio è una testimonianza vivente dell'eccellenza gastronomica locale e promuove la biodiversità, proteggendo prodotti alimentari tradizionali a rischio di estinzione. Vi invitiamo a scoprire queste autentiche delizie locali e a incontrare le persone e le storie che si celano dietro a ciascun prodotto.

I 14 presìdi Slow Food

La collaborazione tra Slow Food e il Parco ha dato vita a 14 presìdi, veri custodi delle tradizioni gastronomiche locali. Questi rappresentano un patrimonio culinario di inestimabile valore e promuovono la biodiversità locale. Tra i 14 presenti in questa regione eccezionale, troviamo:

  1. Alici di menaica: queste alici sono prodotte a Marina di Pisciotta, e prendono il nome da un'antica tecnica di pesca in uso in questo parte di costa del Cilento. Una tecnica che coinvolge un gruppo di pescatori che escono in mare di notte durante le giornate di mare calmo tra aprile e luglio. Le alici catturate vengono lavorate immediatamente, lavate in salamoia e sistemate in vasetti di terracotta con strati di sale per la stagionatura. Queste alici possono essere consumate in vari modi, fresche o sotto sale, crude o cotte
  2. Cacioricotta di capra del Cilento: un formaggio che prende vita attraverso antiche tecniche di produzione e il latte delle capre locali. Si presenta con una forma cilindrica e una crosta leggermente rugosa, la cui colorazione varia dal bianco sporco al giallo paglierino. La sua pasta è compatta e priva di occhiature, caratterizzata da una grana fine che si scioglie delicatamente in bocca. Può essere gustato in tre diverse fasi di stagionatura. Fresco, è ideale da consumare entro due giorni, da solo o in antipasti o nella pasta come i ravioli. Dopo circa 15 giorni diventa semi-stagionato, perfetto da grattugiare. Dopo oltre due mesi, diventa molto duro e dai sapori intensi, ideale per essere grattugiato sopra piatti di pasta fresca o da gustare con un buon vino rosso.
  3. Carciofo bianco di Pertosa: un prodotto tipico coltivato non solo a Pertosa, ma anche in altre località come Auletta, Caggiano e Salvitelle, rendendo la sua coltivazione diffusa in quest'area. Si caratterizzi per un colore bianco brillante e un gusto dolce e delicato. Le sue caratteristiche uniche sono il risultato del particolare microclima di questa regione, con le sue temperature moderate e l'umidità elevata
  4. Cece di Cicerale: un legume prelibato che trova il suo habitat naturale nel comune di Cicerale, da cui trae il suo nome distintivo. Le condizioni uniche, caratterizzate da terreni calcarei e un clima mediterraneo, conferiscono al cece di Cicerale le sue peculiari caratteristiche. Questi ceci si distinguono per la loro dimensione più contenuta e la forma leggermente arrotondata rispetto alla varietà comune, e presentano una delicata tonalità di colore più scuro. Ciò che li rende davvero straordinari è il loro sapore ricco e cremoso, accoppiato a una consistenza sorprendentemente croccante.
  5. Fagiolo di Casalbuono: un prodotto tradizionale di Casalbuono. La comunità locale si è impegnata a preservare questa varietà unica di legume che viene seminato in primavera e raccolto in estate, richiedendo molta attenzione per evitare danni ai chicchi. I fagioli presentano un colore rosso vivace, una forma rotonda e un sapore intenso con una consistenza croccante.
  6. Fagiolo di Controne: un legume di piccole dimensioni, rotondo e bianco. Ha un sapore intenso e deciso, con una consistenza croccante. Questo fagiolo è coltivato esclusivamente nel comune di Controne grazie al particolare microclima della zona. La coltivazione è una tradizione tramandata da generazioni, con semina in primavera e raccolta in estate. Il fagiolo di Controne è versatile in cucina e viene utilizzato in zuppe, minestre e piatti freddi. È un ingrediente comune nella cucina tradizionale cilentana e può essere preparato in piatti come fagioli con la salsiccia, fagioli con le cozze e fagioli fritti. Si tratta di un prodotto di alta qualità che merita di essere scoperto e apprezzato.
  7. Fagiolo regina di Gorga: un'antica varietà di fagiolo bianco rampicante originaria di Stio, nel Cilento. È famosa per le sue eccezionali proprietà nutrizionali, tra cui un alto contenuto di polifenoli e notevoli capacità antiossidanti. È stata ufficialmente riconosciuta dal CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) per le sue caratteristiche uniche.
  8. Fico monnato di Prignano Cilento: nel Cilento e in particolare a Prigano Cilento, si coltivano da molti anni dei fichi speciali chiamati fichi bianchi del Cilento o dottati. La loro lavorazione è unica: vengono sbucciati quando sono maturi e poi messi ad essiccare. Una volta secchi, i fichi hanno un colore chiaro, quasi bianco, con delle macchie marroni che assomigliano al miele di castagno. Sono dolci, si sciolgono facilmente in bocca e hanno un sapore ricco e profondo.
  9. Fusilli di Felitto: una pasta fresca straordinaria, un vero gioiello della cucina cilentana. Originaria del borgo di Felitto, questa pasta ha conquistato un posto di rilievo nella gastronomia locale. La caratteristica forma dei fusilli, lunga e sottile con un foro centrale simile ai bucatini, è il risultato di un'abilità artigianale tramandata nel tempo, spesso utilizzando ferri ricavati da vecchi ombrelli.
  10. Maracuoccio di Lentiscosa: riconosciuto come Presidio Slow Food dal 2011, è un legume che cresce a Lentiscosa, nel comune di Camerota. Di forma squadrata e con variazioni di colore dal verde scuro al marroncino o al rossastro, questo legume offre un sapore dolce e unico. La sua coltivazione segue un ciclo che va dall'inverno all'estate. Questo legume versatile trova impiego in varie preparazioni culinarie, inclusi piatti tradizionali come la "Maracucciata", una polenta preparata con una miscela di farina di maracuoccio e grano.
  11. Mozzarella nella mortella: un formaggio fresco a pasta filata che deve il suo nome all'antica pratica di conservazione, in cui veniva posto nelle foglie profumate della pianta di mortella, conferendogli un aroma unico. Questo formaggio è prodotto artigianalmente in alcune zone del Cilento, seguendo metodi tradizionali tramandati di generazione in generazione. La "Mozzarella nella Mortella" è un formaggio fresco che richiede di essere gustato entro pochi giorni dalla produzione. Si presta perfettamente come antipasto o secondo piatto, tipicamente consumato crudo.
  12. Oliva salella ammaccata del Cilento: un prodotto tipico del Cilento noto per il suo processo di preparazione artigianale. Dopo essere state snocciolate e "ammaccate" con una pietra di mare, vengono sottoposte a una salamoia e conservate sott'olio. Questo metodo tradizionale conferisce alle olive un sapore unico e versatile, ideale come antipasto o per arricchire piatti come insalate, primi e secondi piatti
  13. Salsiccia e soppressata del Vallo di Diano: prodotti tipici del Vallo di Diano sono due salumi riconosciuti come presidi Slow Food. La salsiccia è preparata con carne di suino macinata e spezie, mentre la soppressata è fatta con carne di suino macinata e condita. Entrambi i salumi sono caratterizzati da un sapore intenso e deciso e vengono prodotti seguendo metodi tradizionali tramandati di generazione in generazione. Sono prodotti di alta qualità che possono essere consumati da soli o utilizzati in vari piatti.
  14. Soppressata di Gioi: un salume tipico della Campania, in particolare della zona di Gioi Cilento, nel sud Italia. La soppressata viene prodotta utilizzando carne di suino selezionata, spezie e aromi naturali. Si distingue per la sua forma leggermente schiacciata e per la presenza di pezzi visibili di lardo all'interno, che le conferiscono una consistenza morbida e un sapore ricco. Viene spesso servita affettata sottile come antipasto, accompagnata da pane casereccio e un bicchiere di vino rosso robusto, tipicamente un aglianico del Cilento.

Il sapore della biodiversità: un viaggio nel Cilento con Slow Food

Un piatto di formaggi e il cacioricotta di capra del CilentoNella splendida area del Cilento, Slow Food e il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni hanno unito le forze in un'iniziativa unica. Il loro obiettivo è quello di mostrare come la passione per il buon cibo possa aiutare a proteggere la varietà delle specie locali, sia animali che vegetali. Attraverso questa collaborazione, si promuovono metodi di coltivazione e allevamento rispettosi dell'ambiente, vitali per mantenere l'armonia naturale della regione. Assaporare i piatti tipici del Cilento è come fare un viaggio attraverso secoli di tradizioni culinarie, dove ogni ingrediente racconta una storia e ogni ricetta è un patrimonio che si è trasmesso nel tempo. Questa esperienza non solo delizia il palato, ma avvicina anche alla ricca cultura, alla storia affascinante e ai magnifici paesaggi naturali del Cilento.

Quindi, se ti trovi in questa meravigliosa parte d'Italia, ti consiglio di lasciarti guidare dai sapori locali. Qui, gustare un piatto non è solo un piacere per il palato, ma anche un modo per partecipare alla conservazione di un ambiente unico e di un patrimonio culturale che è fondamentale preservare. In più, scoprirai che il Cilento è anche la culla della Dieta Mediterranea, un modello alimentare salutare e sostenibile riconosciuto dall'UNESCO.

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